Il cambiamento. Tutti lo cerchiamo, o almeno così sembra.
il cambiamento non è una linea retta. È un vortice, una spirale, a volte un labirinto. Ciò che conta è rimanere curiosi e compassionevoli verso la nostra umanità in movimento è una buona dosa di motivazione. 🌱

Bloccati in un Circolo Vizioso? I Tre Modi (Spesso Trascurati) per Cambiare Davvero
Quante volte ci diciamo: “Proverò ancora, ma diversamente e stavolta cambierò questa situazione”? Eppure, a volte, nonostante gli sforzi e le buone intenzioni, sembriamo intrappolati negli stessi problemi, nelle stesse discussioni, negli stessi stati d’animo che si ripetono in maniera ciclica. Finiamo sempre nello stesso tipo di relazioni, ripetiamo gli sbagli che ci fanno soffrire affrontiamo i nostri dilemmi nello stesso identico modo. Alla fine non è cambiato proprio nulla. Che disastro! Mi succede spesso di riflettere insieme ai miei pazienti di come raggiungere quel cambiamento tanto desiderato che potrebbe fare la differenza, perché quando proviamo da soli, sembra spesso che nonostante gli sforzi, a volte veramente degni di nota, niente sembra portare i frutti sperati. Forse è più utile chiedere aiuto a un professionista. Proviamo a ragionarci insieme!
Un contributo prezioso per capire questa dinamica viene dal lavoro dello psicologo Paul Watzlawick e dei suoi colleghi. Questi autori hanno identificato tre tipi fondamentali di cambiamento, e comprendere la differenza può essere la chiave per uscire da certi momenti di stallo. Vediamoli in modo semplice e concreto:
1. Cambiare le Azioni (Cambiamento di "Primo Ordine" - "Fare di Più o di Meno")
- Cosa significa: È il tentativo più intuitivo. Se qualcosa non funziona, proviamo a fare di più della stessa cosa, o di meno, o in modo leggermente diverso. È un cambiamento all’interno dello stesso sistema di regole o di pensiero.
- Esempi pratici:
- Discutete sempre sullo stesso tema? Provate a spiegare ancora meglio le vostre ragioni (fare di più).
- Vi sentite ansiosi prima di un evento? Cercate di controllare ancora di più i vostri pensieri o le vostre sensazioni fisiche (fare di più).
- Vostro figlio non studia? Gli riducete ulteriormente il tempo per uscire (fare di meno).
- Quando può essere utile: Per problemi semplici, dove basta un piccolo aggiustamento tattico.
- Il rischio: Se il problema è più profondo, questo approccio spesso non risolve e può persino peggiorare la situazione, perché rinforza lo stesso schema disfunzionale. È come premere più forte lo stesso pulsante rotto.
2. Cambiare le Regole del Gioco (Cambiamento di "Secondo Ordine" - "Cambiare Gioco")
- Cosa significa: È un salto di livello. Invece di modificare cosa si fa all’interno di un certo schema, si cambia lo schema stesso, le regole implicite, la prospettiva, il significato attribuito alla situazione. È un cambiamento del sistema.
- Esempi pratici:
- Discutete sempre sullo stesso tema? Invece di insistere a spiegare, cambiate completamente argomento o usate l’umorismo per spezzare la tensione (cambiare le regole della comunicazione).
- Vi sentite ansiosi? Invece di combattere l’ansia, imparate ad osservarla senza giudizio, accettandola come un’emozione temporanea che non vi controlla (cambiare la relazione con l’ansia).
- Vostro figlio non studia? Invece di punire, fatevi aiutare da un tutor esterno o create insieme un piano di studio con premi per obiettivi raggiunti (cambiare il sistema di motivazione).
- Quando è cruciale: Per problemi complessi, cicli ripetitivi e situazioni in cui i tentativi di "primo ordine" hanno fallito. Spesso è il cambiamento trasformativo che cerchiamo davvero.
- La sfida: Richiede un passo indietro, osservare il quadro più ampio e spesso un po’ di coraggio per agire in modo apparentemente controintuitivo.
3. Il Cambiamento "Casuale" o "Illuminazione" (Cambiamento di "Terzo Ordine")
- Cosa significa: Watzlawick accennava anche a un terzo tipo, più raro e imprevedibile: un cambiamento radicale che avviene quasi per caso, per un evento esterno significativo o un’improvvisa “illuminazione” che ribalta completamente la percezione di sé e della realtà. È un cambiamento epistemologico (che riguarda la nostra conoscenza fondamentale).
- Esempi pratici: Un lutto improvviso che cambia le priorità di vita. Un incontro fortuito che apre nuove strade impensate. Un’intuizione profonda durante una crisi che porta a rivedere completamente i propri valori.
- La realtà: È difficile da pianificare o “fare” volontariamente. Spesso emerge da esperienze di vita profonde o da percorsi terapeutici intensi. Riconoscerne la possibilità ci ricorda che il cambiamento può anche sorprenderci.
Perché Questa Distinzione è Importante per Te?
- Spiega la frustrazione: Se provi e riprovi la stessa strategia (primo ordine) senza successo, non è (solo) colpa tua! Stai cercando di risolvere il problema al livello sbagliato.
- Indica una via d’uscita: Quando sei bloccato, chiediti: “Sto solo aggiustando le mie azioni all’interno dello stesso schema? O posso provare a cambiare le regole del gioco?”. Spostare il focus sul “secondo ordine” apre possibilità nuove.
- Riduce il senso di fallimento: Capire che esistono diversi livelli di cambiamento ti aiuta a non demoralizzarti se i piccoli aggiustamenti non bastano. A volte serve un approccio radicalmente diverso.
- Aiuta a chiedere aiuto giusto: Se cerchi supporto (da amici, un coach o un terapeuta), questa distinzione ti aiuta a spiegare meglio dove senti il blocco e a riconoscere se l’aiuto che ricevi sta agendo al livello giusto.
Un Passo Pratico per Iniziare
La prossima volta che ti senti bloccato in una situazione frustrante e ripetitiva, fermati un attimo. Chiediti:
- “Quali azioni specifiche ho provato a cambiare finora?” (Primo Ordine)
- “Quali sono le regole non scritte, le mie credenze o i significati che tengono in piedi questo circolo?” (Es: “Se non controllo tutto, succederà una catastrofe”, “Per essere amato devo sempre accontentare”)
- “Cosa accadrebbe se provassi a rompere completamente questa regola o a vedere la situazione da una prospettiva totalmente nuova?” (Secondo Ordine)
Spesso, il vero cambiamento inizia quando abbiamo il coraggio di mettere in discussione non solo cosa facciamo, ma come pensiamo e perché agiamo in quel modo, questo non è facile, e spesso richiede l'aiuto di un professionista.
P.S: riconoscere in quale tipo di cambiamento sei impegnato è già un primo, potente passo verso la libertà dai tuoi circoli viziosi. Ovviamente le cose non si possono esaurire in maniera così lineare, é necessario capire perché per noi è così difficile cambiare qualcosa che ci fa soffrire. Intanto però, riflettere su dove siamo e cosa stiamo muovendo può essere un buon punto di partenza.
A presto!
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